sabato 5 dicembre 2009

OMBELICO


Nel corpo umano vi sono punti sopiti da cui, concentrandosi, si possono liberare vere e proprie forze per curare i disturbi, modificare lo stato di coscienza e placare la mente. Come un tesoro sepolto tra le rovine di un tempio sacro, questi punti aspettano solo di essere scoperti per donare a chi li conosce prodigiosi poteri.
Uno di questi è la zona dell'ombelico, il centro del nostro universo fisico. Quando ci si concentra su di esso, attiviamo una grande vitalità, è come se attraverso l'ombelico fossimo ancora legati a nostra madre ( e in maniera più amplia a Madre Terra che ci ha donato il corpo fisico) ed ecco che possiamo acquisire un'enorme forza che ci da la possibilità di conquistare un benessere fisico, mentale e spirituale, che risalendo si purifica ed amplifica nel terzo occhio per poi colmare il cuore con la luce della conoscenza della divinità.


Ma troviamo nei segreti esoterici degli esicasti (cioè cercatori di quiete, di pace) l'importanza della respirazione e dell'ombelico: “...l'entrata e l'uscita intellegibile attraverso le nari simultanee alla respirazione, le fibbie si congiungono sull'ombelico, l'unione di Nostro Signore con l'anima la quale si produce dentro l'ombelico in guisa sensibile e piena di cordiale certezza e “Bada a fare come ti dico: chiuso l'uscio, siediti in un cantuccio e distogli la mente dal qualsivoglia vanità, cosa fragile o caduca. Poi il mento ti si configga bene al petto, e volgi il tuo occhio sensibile con l'intera tua mente al mezzo della pancia, all'ombelico. Frena l'attenzione dello spirito delle narici, sì da non respirare facilmente, e cerca dentro di te il posto del cuore, dove sono solite dimorare le facoltà dell'animo. Appena la mente abbia trovato il luogo del cuore, subito scorge cose che ignorava” diceva Simeone il Giovane.



Ma anche il taoismo dice che la vita penetra nel corpo per mezzo dell'alito il quale nel ventre si unisce all'Essenza chiusa nel “Campo di cinabro” sotto l'ombelico, e così da loro nasce lo spirito.

Una delle prescrizioni tantriche riferite da Avallon in “The Serpent Power” dice di cominciare coll'introdurre l'Uno nel Muladhara e Svatishtana e Manipura, sedi della brama, della lussuria e della collera (sotto l'ombelico), per poi passare subito all'Ajna, fra le sopracciglia e di lì scendere nel cuore.
NOI DUE


Postato dallo scriba Manuela


Meditazione Taoista tratto da Il Libro del Fiore d'Oro