sabato 28 agosto 2010

Scoperto il "gemello" del nostro Sistema Solare

La creazione è infinita e noi “esseri umani” che vi navighiamo sull'Astronave Terra dovremmo aprire maggiormente le nostre menti e i nostri cuori verso l'infinito per scoprirlo, non dimenticandoci mai che quell'Infinito è dentro noi e che noi ne siamo particelle “coscienti” che lo compongono. Smettiamola di rimanere in quel pollaio alla ricerca solo del chicco di grano, cerchiamo il campo di grano... Non lasciamo che coloro che vivono di basse frequenze (quali odio, rancori, rivalità, invidie e paure varie) limitino quel nostro potere spirituale e di coscienza universale che ci permette e ci permetterà di “essere e creare” questo Infinito e non rimanere assenti da questa “meraviglia” che è il Progetto Vita. NOIDUE


A più di un milione di miliardi di chilometri da noi, per essere precisi a 127 anni luce di distanza dalla Terra, c'è un sistema planetario molto simile al nostro. Anzi, è il più simile mai osservato fino ad oggi.
Lo ha scoperto qualche giorno fa un team di astronmi dell' ESO (European Souther Observatory) grazie allo spettrometro HARPS installato sul grande telescopio di la Silla, in Cile.
E' formato da un gruppo di 7 pianeti in orbita attorno alla stella HD10180: fino ad oggi gli astronomi avevano prove dell'esistenza di sistemi solari con 2 o 3 pianeti al massimo.
Gli astronomi studiano questa stella dal 2004 e in sei anni hanno effettuato 190 misurazioni della sua posizione: questo ha permesso loro di rilevare delle leggere oscillazioni del corpo celeste causate da un complesso sistema di attrazioni gravitazionali esercitate da almeno 6 pianeti (vedi il video qui sotto) con masse simili a quella di Nettuno, tra le 13 e 25 masse terrestri, e con periodi di rivoluzione tra 6 e 600 giorni, dice Damien Ségransan, un membro del team.
http://www.youtube.com/watch?v=XqCk87QHdNc&feature=player_embedded
Il sistema solare di HD10180 ospita inoltre il più piccolo pianeta exstrasolare mai scoperto: ha una massa pari 1,4 masse terrestri e una rivoluzione di soli 1,18 giorni.
Ma ciò che più ha affascinato gli scienziati é che le distanze dei pianeti dalla loro stella sembrano seguire uno schema simile a quello rilevabile nel Sistema Solare. <> dichiara Michel Mayor, uno degli astronomi che ha effettuato la scoperta.