giovedì 4 marzo 2010

Vladimir Solov’ëv

E fino a mezzanotte a passo intrepido

proseguirò verso le sponde agognate,
verso il monte in cui, sotto nuove stelle,
tutto corrusco di fuochi artificiali,
mi aspettarà il mio sacro tempio.

Tratto dalla lirica: “Nella foschia mattinale”


La bellezza di questa strofa che ci ha toccato il cuore ci ha fatto scoprire Solov’ëv che nacque a Mosca nel 1853 morendo a soli 47 anni. Studiò alla Facoltà di Filologia ove prese il dottorato con una tesi sulla crisi della filosofia occidentale. Nel suo soggiorno al Cairo egli narra che gli apparve per terza volta l'immagine di Sofia, incarnazione dell'Eterno Femminino.Giocò un ruolo assai significativo nello sviluppo della filosofia (influenzando il pensiero religioso di Berdjaev, Florenskij, Bulgakov), della poesia russa della fine del XIX secolo (Belyj, Blok) e nel rinascimento spirituale dell'inizio del Novecento. Egli sosteneva che un’unica radice originaria, che è la radice del genere umano, è il fondamento di tutte le fedi, e chi dialoga e ricerca con verità, si incontra nella verità.
NOIDUE
Interessanti ragguagli sulla sua figura li trovate: http://www.railibro.rai.it/interviste.asp?id=104
Alla scoperta di Solov'ev Dialogo con Adriano Dell’Asta, traduttore e curatore del volume "Il significato dell'amore" di Vladimir Solov’ev
Postato dallo scriba Manuela