lunedì 8 marzo 2010

8 MARZO CELEBRIAMO IPAZIA IN NOME DI TUTTE LE DONNE

Vogliamo celebrare questa incomparabile donna in nome di tutte le donne che hanno subito sopprusi e sofferenze attraverso il potere dell'ignoranza e della paura quasi sempre provocato e voluto dall'ottusità degli uomini che non sono stati capaci di condividere con queste meravigliose compagne di viaggio i tesori della vita terrena

NOIDUE
IPAZIA



“Preserva il tuo diritto a pensare, perché anche pensare in modo sbagliato è sempre meglio che non pensare affatto.”


I pitagorici e il loro ramo collaterale dei platonaci furno le uniche scuole filosofiche dell'antichità a permettere alle donne di partecipare all'insegnameto, tra queste Ipazia di Alessandria (370-415), che fu martirizzata, fatta a pezzi da una folle di cristiani. Ella si considerava neo-platonica, una pagana, e una seguace di Pitagora.
Ipazia era nata ad Alessandria durante unperiodo di lotte turbolente tra i romani e i cristiani militanti. Suo padre, Theon, era matematico e astronomo rispettabile. Quando si accorse delle capacità di Ipazia e del suo desiderio di studiare, si fece carico della sua istruzione. Insieme al padre cominciarono a scrivere libri sulla geometria di Euclide e sull'opera di Diofanto.
Ipazia era un'insegnante rispettata e carismatica, molto amata da tutti suoi studenti. Poiché era famosa per avere una grande abilità nella soluzione di problemi, i matematici che da mesi erano bloccati su problemi particolari erano soliti scrivere a lei per conoscere la sua opinione. Si dice che fosse fisicamente attraente e detrminata a restare nubile. Quando le veniva chiesto perché fosse ossessionata dalla matematica e non si volesse sposare, replicava che era già sposata con la Verità.
Ipazia curò la pubblicazione di libri di geometria, algebra e astronomia.
Indossando un mantello da filosofo e camminondo per le vie della città, ella parlava pubblicamente degli scritti di Platone, Aristotele e di altri filosofi a chiuenque volesse ascoltarla.
I cristiani erano i suoi più forti rivali e in una calda giornata di marzo del 414 d.C., dopo aver impegnato i suoi studenti in una brillante discussione filosofica, Ipazia guidava il suo carro lungo le strade di Alessandria diretta verso casa. Noto una folla di fronte alla chiesa e prima che potesse voltare il suo carro e andare via, due uomini la sbalzarono fuori. “Uccidiamo la pagana” gridavano. Come molte vitteme del terrorismo odierno, fu presa semplicemente perché era una figura molto conosciuta e importante nel fronte opposto della divisione religiosa.
La sua orribile morte fu ricordata dallo storico cristiano del V secolo Socrate Scolastico. Il suo assassinio influì negativamente per molti anni sulla libertà di educazione. La matematica entrò in un periodo di stagnazione e fu soltanto dopo il Rinascimento che un'altra donna, Maria Agnesi, divenne famosa come matematica.


Postato dallo scriba Manuela