sabato 6 febbraio 2010

MUSICOTERAPIA


Le facoltà curative della musica erano ben note già ai popoli antichi: secondo secondo il filosofo neoplatonico Porfirio era possibile curare malanni fisici e mentali con ritmi e canti a modello dell'harmonia mundi.
Di particolare interesse sono alcuni metodi curativi che i maestri spirituali indiani si tramandano da secoli. Alcuni di essi ricorrono ancora oggi alla tamboura, uno strumento a corda già presente in Mesopotamia duemila anni prima di Cristo. All'inizio del trattamento terapeutico la tamboura va scordata, assimilandola al fisico del malato che non è più intonato, cioè in armonia con l'universo. A poco a poco il maestro accorda lo strumento, e le sue vibrazioni, entrate in consonanza con quelle del corpo del paziente, lo riportano nello stato di armonia spirituale e fisica.
Un altro sistema a mezzo tra musica curativa e meditazione è quello che associa i suoni ai chakra. Con l'aiuto di un maestro, ogni individuo deve scoprire la propria nota musicale personale di base e associarla mentalmente al chakra dell'osso sacro. Dopo averla intonata, per consolidare l'armonia interiore, dovrà salire di un'ottava, passando idealmente agli altri chakra: i centri vitali saranno così purificati. I primi studi fisico-scientifici sui rapporti tra musica e corpo risalgono al XV-XVI secolo con Marsilio Ficino e Gerolamo Cardano. Oggi la musicoterapia coinvolge diversi settori tra cui la terapia clinica, la psicoterapia, la pedagogia. Solitamente la musicoterapia propone ai pazienti ritmi, melodie e sonorità stimolanti, che li aiutano a superare particolari blocchi psichici. La musica sembra infatti agire direttamente sui lobi cerebrali adibiti alle emozioni, superando le barriere determinate dai condizionamenti; sono numerosi, a questo proposito, i casi di uscita da coma a seguito di uno stimolo musicale.
NOIDUE

Postato dallo scriba Manuela sulle ali della musica.