martedì 30 marzo 2010

30 Marzo 1853 nascita di Vincent Van Gogh

Questo pittore è sempre vissuto solo e da solo ha cercato di costruirsi un suo stile. Di fronte ai quadri luminosi degli impressionisti subisce una rivelazione folgorante: se la pittura è, come egli pensa, un procedere dall'ombra alla ricerca della luce, nulla è più adeguato a questo scopo del nuovo stile che vuole colori luminosi, cantanti, accostati in modo da sprigionare il massimo splendore delle tinte. Nel 1888 si reca ad Arles ed in mezzo ai colori vibranti della campagna dipinge senza sosta e le sue tele divengono un trionfo di azzurri e gialli. Gialli dappertutto: il colore della luce, del sole, il colore della vita. Da quando è arrivato in Provenza il pittore ha eseguito un numero incredibile di quadri, ha approfondito il linguaggio della sua pittura, caricandola di una “espressione” sconvolgente e personalissima. Ma sembra che tutta la sua energia e la sua vitalità si esauriscano in questa trasfusione di se stesso nelle sue opere.

Finisce i suoi giorni internato in manicomio lontano dalla luce che ha trasfuso nei suoi quadri, come artista è vissuto nella luce quella che valica il razionale ed il visibile da occhio umano, come uomo ha scelto le tenebre che calano dentro di lui fino a spegnerlo alla terra nell'una di notte del 29 luglio 1890. All'umanità lascia le sue opere incredibili magie che vanno oltre l'umano vedere, perché spesso i folli son quelli vicini a Dio.
L'unica persona che l'abbia profondamente amato, e che per dolore morirà sei mesi dopo la sua morte è suo fratello Theo, il suo consigliere, il suo sostegno, il suo angelo del cuore.
Scritto di NOIDUE
Approfodimento sul pittore a: http://it.wikipedia.org/wiki/Vincent_van_Gogh


Postato dallo scriba manuela inacantata dalla descrizione!
 

lunedì 8 marzo 2010

8 MARZO CELEBRIAMO IPAZIA IN NOME DI TUTTE LE DONNE

Vogliamo celebrare questa incomparabile donna in nome di tutte le donne che hanno subito sopprusi e sofferenze attraverso il potere dell'ignoranza e della paura quasi sempre provocato e voluto dall'ottusità degli uomini che non sono stati capaci di condividere con queste meravigliose compagne di viaggio i tesori della vita terrena

NOIDUE
IPAZIA



“Preserva il tuo diritto a pensare, perché anche pensare in modo sbagliato è sempre meglio che non pensare affatto.”


I pitagorici e il loro ramo collaterale dei platonaci furno le uniche scuole filosofiche dell'antichità a permettere alle donne di partecipare all'insegnameto, tra queste Ipazia di Alessandria (370-415), che fu martirizzata, fatta a pezzi da una folle di cristiani. Ella si considerava neo-platonica, una pagana, e una seguace di Pitagora.
Ipazia era nata ad Alessandria durante unperiodo di lotte turbolente tra i romani e i cristiani militanti. Suo padre, Theon, era matematico e astronomo rispettabile. Quando si accorse delle capacità di Ipazia e del suo desiderio di studiare, si fece carico della sua istruzione. Insieme al padre cominciarono a scrivere libri sulla geometria di Euclide e sull'opera di Diofanto.
Ipazia era un'insegnante rispettata e carismatica, molto amata da tutti suoi studenti. Poiché era famosa per avere una grande abilità nella soluzione di problemi, i matematici che da mesi erano bloccati su problemi particolari erano soliti scrivere a lei per conoscere la sua opinione. Si dice che fosse fisicamente attraente e detrminata a restare nubile. Quando le veniva chiesto perché fosse ossessionata dalla matematica e non si volesse sposare, replicava che era già sposata con la Verità.
Ipazia curò la pubblicazione di libri di geometria, algebra e astronomia.
Indossando un mantello da filosofo e camminondo per le vie della città, ella parlava pubblicamente degli scritti di Platone, Aristotele e di altri filosofi a chiuenque volesse ascoltarla.
I cristiani erano i suoi più forti rivali e in una calda giornata di marzo del 414 d.C., dopo aver impegnato i suoi studenti in una brillante discussione filosofica, Ipazia guidava il suo carro lungo le strade di Alessandria diretta verso casa. Noto una folla di fronte alla chiesa e prima che potesse voltare il suo carro e andare via, due uomini la sbalzarono fuori. “Uccidiamo la pagana” gridavano. Come molte vitteme del terrorismo odierno, fu presa semplicemente perché era una figura molto conosciuta e importante nel fronte opposto della divisione religiosa.
La sua orribile morte fu ricordata dallo storico cristiano del V secolo Socrate Scolastico. Il suo assassinio influì negativamente per molti anni sulla libertà di educazione. La matematica entrò in un periodo di stagnazione e fu soltanto dopo il Rinascimento che un'altra donna, Maria Agnesi, divenne famosa come matematica.


Postato dallo scriba Manuela

giovedì 4 marzo 2010

Vladimir Solov’ëv

E fino a mezzanotte a passo intrepido

proseguirò verso le sponde agognate,
verso il monte in cui, sotto nuove stelle,
tutto corrusco di fuochi artificiali,
mi aspettarà il mio sacro tempio.

Tratto dalla lirica: “Nella foschia mattinale”


La bellezza di questa strofa che ci ha toccato il cuore ci ha fatto scoprire Solov’ëv che nacque a Mosca nel 1853 morendo a soli 47 anni. Studiò alla Facoltà di Filologia ove prese il dottorato con una tesi sulla crisi della filosofia occidentale. Nel suo soggiorno al Cairo egli narra che gli apparve per terza volta l'immagine di Sofia, incarnazione dell'Eterno Femminino.Giocò un ruolo assai significativo nello sviluppo della filosofia (influenzando il pensiero religioso di Berdjaev, Florenskij, Bulgakov), della poesia russa della fine del XIX secolo (Belyj, Blok) e nel rinascimento spirituale dell'inizio del Novecento. Egli sosteneva che un’unica radice originaria, che è la radice del genere umano, è il fondamento di tutte le fedi, e chi dialoga e ricerca con verità, si incontra nella verità.
NOIDUE
Interessanti ragguagli sulla sua figura li trovate: http://www.railibro.rai.it/interviste.asp?id=104
Alla scoperta di Solov'ev Dialogo con Adriano Dell’Asta, traduttore e curatore del volume "Il significato dell'amore" di Vladimir Solov’ev
Postato dallo scriba Manuela

lunedì 1 marzo 2010

SANDRO BOTTICELLI


Sandro Botticelli - 1 Marzo 1445


“L'esotica malia dei volti irregolari, il ritmo febbrile e languido dei corpi destano impressioni di musica nell'animo dell'osservatore” A. Venturi
La personalità e la natura di chi è nato sotto il segno dei Pesci è ampiamente espressa nell'arte del Botticelli. Sognatore, dotato di immaginazione straripante e fantastica, coi suoi dipinti ci trasporta nelle sue avventure nel regno degli ideali sublimi.
Uomo sensibile e estremamente impressionabile comunica la sua nostalgia di un mondo di bellezza ed armonia, sopratutto nella parte neo-platonica; mentre nella parte finale del suo operato possiamo scorgere lo slancio verso una profonda e sincera religiosità, verso un misticismo fatto di essenzialità.
Lo vogliamo ricordare nella ricorrenza della sua nascita perché sopratutto agli inizi egli è riuscito con la sua “sensitività” a captare molti segreti trasportati, nei suoi quadri, in splendide allegorie cromatiche ricche di grazia.
Mentre nella seconda parte del suo operato artistico svendo conosciuto il Savonarola, purtroppo, si lasciò influenzare tarpando così le sue ali verso voli di “conoscenza nell'impercettibile”.
Spendiamo due parole per quel fanatico predicatore che fu Savonarola che nel carnevale del 1497 bruciò nel “rogo delle vanità” libri ed opere d'arte. Un vero scempio contro la libertà d'espressione che solo un ottuso fanatismo, di qualsiasi forma esso sia, sa compiere.
Savonarola per un rigorismo religioso e all'opposto secoli dopo per un materialismo obliante il mondo spirituale, altri roghi nella Cina di Mao, dice H. Heine:”Ovunque si bruciano libri si finisce per bruciare anche gli uomini”. Questi sono solo due esempi di tutti i misfatti che si sono ripetuti nella storia dell'umanità (e che ahimè ancora continuano) quando si va a distruggere qualsiasi espressione del pensiero creativo (per cui della LIBERTA' DI ESSERE), per poter trasformare in robot gli esseri umani ad uso e consumo o di un potere politico o religioso, comunque sempre di un potere oscurantista che rende i popoli prigionieri ed agonizzanti. Oggi noi che viviamo coscientemente la nostra deità dobbiamo unirci sempre più per creare quella rete di luce e amore che rompa definitivamente questi vecchi schemi e che la Terra e i suoi figli ritrovino la “propria grandezza divina”.
Ma ritornando a Botticelli , dopo questa considerazione, vi aggiungiamo link molto interessanti per meglio conoscerlo e conoscere le sue opere esoteriche.
NOI DUE

http://www.astroarte.it/astroarte/artivisive/storia/botticelli.htm

http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/news/2007/08/31/43_B.php?uuid=eb82de4e-5784-11dc-8f67-00000e25108c&DocRulesView=Libero

Postato dallo scriba Manuela